Era il 17 ottobre del 2018. Scrivendo questo comunicato che riproponiamo oggi, in un giorno di silenzio e riflessione per ciò che è accaduto ad Ischia…
17 ottobre 2018
La tragedia di Genova, il cavallo di Troia per un nuovo condono per Ischia: una vergogna senza fine Dove son finiti gli ambientalisti del M5S? Nessuno nella storia dei condoni repubblicani si era mai spinto oltre. Avevano promesso il cambiamento, ma arrivare fino a questo, mi sembra troppo. Sto parlando del decreto su Genova che riguarda anche Ischia. Sì, han capito subito che è possibile fare decreti omnibus e infilare all’interno l’impossibile finanche un condono bello e buono che va oltre ciò che lo stesso Berlusconi e i pentapartiti si erano sognati di realizzare. Il Decreto Genova di fatto condona Ischia e lo fa nel peggiore dei modi introducendo una vera e propria sanatoria edilizia che consente, udite udite, con regole degli anni 80, di definire pratiche per nuovi condoni nell’isola di Ischia pendenti dagli anni in cui regnava il pentapartito. Ma qual è la novità? Il decreto li collega alla ricostruzione post sisma del terremoto dell’agosto 2017. Ciucci o farabutti, sarà la storia a deciderlo, fatto sta che il decreto in questione va ben oltre le due sanatorie, anche esse ignobili, volute da Berlusconi nel ’94 e nel 2003. Le pratiche di condono, in un territorio fragile come Ischia, sia per le vicende sismiche, sia per il dissesto idrogeologico causato da un lato dalla morfologia del territorio, dall’altro dagli abusi perpetrati sull’isola verde, superano le 28. In alcuni comuni, come ad esempio Casamicciola – già distrutto dal terremoto del 1883 – e Lacco Ameno, ci sono ben seimila pratiche di richiesta di condono, una ogni due abitanti, visto si tratta di una popolazione di 13mila abitanti. Sembra che in un sol colpo i 5 stelle al governo abbiano resettato, in nome del cambiamento, anni di battaglie condotte sui territori. Smemorati o complici? La saggia scelta della giunta Bassolino, che si era messa di traverso al condono del 2003 e che aveva trovato conferma in una sentenza del consiglio di stato del febbraio del 2017, con questo decreto sarà vanificata. Cui prodest? Ai furbetti, a quelli che provano ad eludere le norme in barba al buon senso. Non si tratta di un territorio come altri, si tratta di un’isola con un rischio altissimo, basti pensare che il terremoto del 1883 distrusse 537 edifici su 672 presenti. Una scelta, quella del governo Giallo verde, che dire inaccettabile sembra un eufemismo, un provvedimento che va contrastato con tutte le forze a nostra disposizione. La cosa ancor più assurda di questa ignobile e malsana vicenda sta nel fatto che, oltre al condono, i cittadini abusivi avrebbero un contributo economico pari al 100 per cento della ricostruzione post sisma. Ma non finisce qui perchè all’art. 23 c’è altro: il decreto Genova consente agli ischitani di intervenire anche sugli edifici con abusi parziali ovvero dando la possibilità di avviare i lavori per danni lievi, insomma con una norma si cancellano 30 anni di norme. Esiste un problema serio che riguarda Ischia e il governo, invece di aiutare i comuni dell’isola ad esaminare le pratiche di condono e a procedere agli abbattimenti, resetta tutto e concede un provvedimento che sana tutto in barba alla storia di una terra che ha sempre tremato. Come forza politica ci stiamo oppenendo con la nostra deputata Moroni in commissione e daremo battaglia in aula, ma invitiamo in particolar modo i deputati e le deputate dei 5 stelle, con i quali negli ultimi anni abbiamo condotto da posizioni diverse battaglie comuni a tutela del nostro territorio bistrattato e sventrato da anni di incuria e di speculazione, a mettere da parte il gioco di squadra e il governismo e a rivedere un provvedimento sbagliato che rischia di creare, per il futuro, disastri che con questa norma vengono già annunciati. Un po’ di buon senso e di coerenza.
Tonino Scala coord. reg Sinistra Italiana
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