5 agosto 1981, il delitto d’onore diventa reato

I reati d’onore

di Gabriella Notorio 

 

Sono tutti quei reati e delitti commessi contro le donne per punire i loro comportamenti, ritenuti disonorevoli e indecorosi per la reputazione familiare.

Molto diffuso era il delitto d’onore, agito spesso dal coniuge, da un familiare o un membro della comunità in difesa del prestigio del singolo e della sua famiglia.

Il delitto d’onore, disciplinato dall’articolo 587 del Codice Penale,

rappresenta uno degli atti criminali peggiori contro le donne, in quanto prevedeva delle

pene ridotte, se non irrisorie per chi, “in stato d’ira” e nei confronti del coniuge, della figlia, della sorella, a seguito di “illegittima relazione carnale”, commetteva un omicidio.

 

Onore e onorabilità.

 

La questione dell’onore non è stata sempre la stessa.

Nelle società antiche, l’onore indicava una qualità, una dote per la quale un individuo si contraddistingueva dagli altri al punto da ricevere un premio per il suo comportamento virtuoso.

Nelle società mediterranee, invece, l’onore diviene il principale paradigma di difesa del prestigio e della reputazione dell’uomo e della sua famiglia nei confronti dei comportamenti femminili.

Ancora oggi lo si considera uno dei retaggi culturali alla base dei fenomeni della violenza di genere.

Il tema dell’onore è legato al bisogno sociale di controllare il corpo delle donne al fine di impedire ogni possibile situazione in grado di arrecare danno, disonore e vergogna. Una relazione extraconiugale, l’avere rapporti intimi in assenza di fidanzamento o il rifiuto di sposare il proprio stupratore erano considerati moventi comprensibili nel delitto d’onore.

 

Il 5 agosto 1981.

 

Bisognerà attendere l’articolo 1, “Omicidio e lesione personale a causa di onore”, della Legge del 5 agosto del 1981, n. 442 per introdurre un sostanziale cambiamento.

Questa legge nasce per effetto della grande conquista, ottenuta con coraggio e determinazione, da Franca Viola, la prima donna italiana che rifiutò nel 1965 il matrimonio riparatore con l’uomo che l’aveva stuprata, riportando all’attenzione la questione dell’onore.

L’onorevole Oronzo Reale, allora ministro della Repubblica, propose in una sola mossa l’abrogazione del delitto d’onore e del matrimonio riparatore.

 

Ricordiamo le parole di Franca Viola come monito contro le violenze sulle donne: “Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce”.

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