La legge sul governo del territorio è incostituzionale

di Tonino Scala*

La legge regione n. 13 del 2022 ha profili di incostituzionalità. A sostenerlo è il governo che per fortuna ha impugnato la norma in questione.

Dire che lo avevamo detto serve a poco. Ribadire che avevamo contrastato questo atto ignobile definendola, senza mezzi termini, uno schifo di legge sembra quasi superfluo visto l’atto del governo.

Non usammo mezzi termini già all’atto della proposta di giunta quando la stessa veniva definita “norma in materia di semplificazione edilizia, di rigenerazione urbana e per la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”, ma in realtà altro non era che un modo per raggirare le norme a tutela del territorio.

Una legge che aveva come fine sempre e solo il cemento su un territorio già martoriato dai tanti, troppi sacchi edilizi. Questo perché riproponeva in modo riveduto e corretto, con altre parole insomma, un disegno di legge che era stato ritirato in vista delle ultime elezioni regionali, con qualche aggravante.

Una norma diretta alla semplificazione amministrativa in materia edilizia ed a ridurre il consumo di suolo che in realtà minava i territori creando una deregulation rendendo, di fatto, inutili gli strumenti urbanistici comunali utili a governare il territorio.

La rigenerazione urbana si fa con la programmazione non con un raggiro di norme per favorire solo i signori del cemento che da troppi anni condizionano interi territori, qualità della vita, nonché la vita amministrativa delle nostre città.

Si trattava di un disegno in barba al buon senso.

Lo sviluppo non passa solo attraverso il cemento. Quest’ultima è una visione non solo vecchia, ma pericolosa.

Ci dispiace solo che il nostro appello rivolto alle forze presenti in consigli di fermare questo scempio cadde nel vuoto.

 

*Coordinatore Regionale Sinistra Italiana Campania

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