Emergenza Idrica in Penisola Sorrentina e Capri: Un Campanello d’Allarme per la Gestione Privata del Servizio Idrico

 

 

di Tonino Scala

La recente rottura della condotta di Pozzano ha portato alla luce gravi carenze nella gestione del servizio idrico da parte della Gori, l’ente privato responsabile della fornitura d’acqua nella Penisola Sorrentina, Capri e Anacapri. L’interruzione del servizio, che ha lasciato senza acqua vaste aree e causato danni significativi ai ristoratori locali, è solo l’ultimo di una serie di episodi che evidenziano le problematiche di una gestione privata di un bene così essenziale come l’acqua.

Il Ripristino del Servizio e l’Intervento della Prefettura

Ieri, il Prefetto ha comunicato che il servizio idrico è stato finalmente ripristinato nella Penisola Sorrentina e nelle isole di Capri e Anacapri. Grazie all’intervento tempestivo della Prefettura, che ha utilizzato navi cisterna per sopperire all’emergenza, si è riusciti a evitare il peggio. Tuttavia, questa soluzione temporanea non può essere vista come una risposta definitiva ai problemi strutturali che affliggono la rete idrica gestita dalla Gori.

Le Critiche alla Gori e le Richieste di un Piano B

In un comunicato stampa, il Prefetto ha esortato la Gori e i comuni interessati a individuare un piano B per evitare che situazioni simili si ripetano in futuro. La necessità di avere un piano di emergenza efficace è cruciale, soprattutto in una zona come la Penisola Sorrentina e Capri, dove l’assenza d’acqua può avere ripercussioni gravissime sia per i residenti che per il turismo, uno dei settori economici più importanti dell’area.

L’Acqua come Bene Comune

I comitati cittadini da anni sostengono che l’acqua dovrebbe essere considerata un bene comune e, come tale, gestita dal pubblico. La gestione privata, come dimostrano gli eventi recenti, spesso non garantisce la sicurezza e la continuità del servizio. L’episodio della condotta di Pozzano ha messo in luce tutte le falle di un sistema che, invece di garantire un servizio efficiente e sicuro, ha lasciato intere comunità senza una risorsa vitale.

La Necessità di un Cambiamento 

È ormai evidente che la gestione dell’acqua dovrebbe tornare nelle mani pubbliche. Solo una gestione pubblica può assicurare che il servizio idrico sia gestito con l’attenzione e la responsabilità necessarie, garantendo al contempo trasparenza e accesso universale a questa risorsa fondamentale. I comitati per l’acqua pubblica hanno ragione: l’acqua è un diritto, non una merce. E come tale, deve essere gestita nell’interesse di tutti i cittadini, non del profitto di pochi.

La rottura della condotta di Pozzano deve essere un campanello d’allarme per tutti. È il momento di ripensare il modo in cui gestiamo le nostre risorse idriche e di fare scelte che mettano al primo posto il bene comune e la sicurezza dei cittadini. La transizione verso una gestione pubblica dell’acqua non è solo auspicabile, ma necessaria per evitare che simili emergenze si ripetano in futuro.

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