Autonomia Differenziata: Un Errore che Minaccia l’Unità dello Stato e il Futuro del Sud. Le aperture di De Luca mi preoccupano

 

di Tonino Scala

L’intervista rilasciata dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al Corriere del Mezzogiorno, riguardante l’autonomia differenziata, solleva serie preoccupazioni. Nonostante De Luca abbia espresso un’opinione favorevole a tale riforma, a patto che vengano approvati tre emendamenti.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha proposto tre emendamenti per affrontare le disparità regionali in ambito sanitario e scolastico. Ecco un riassunto della sua posizione:

 

1. Risorse uguali per tutti: De Luca propone che tutti i cittadini italiani, indipendentemente dalla regione di residenza, abbiano accesso alle stesse risorse per la sanità e la scuola pubblica. Questo significa un’equa distribuzione delle risorse finanziarie dal Piemonte alla Sicilia.

 

2. Personale sanitario proporzionato agli abitanti: Un secondo emendamento prevede che il numero di medici, infermieri e altro personale sanitario sia proporzionato alla popolazione di ciascuna regione. Inoltre, si vieterebbe alle Regioni di stipulare contratti integrativi regionali per il personale sanitario e scolastico.

 

3. Contratti regionali: De Luca sottolinea che l’introduzione di contratti regionali che permettono di raddoppiare o triplicare le retribuzioni dei medici creerebbe gravi disparità. Questo causerebbe un esodo di giovani professionisti dal Sud al Nord, aggravando ulteriormente la situazione sanitaria nel Sud Italia. Pertanto, si oppone fermamente alla possibilità che le Regioni possano fare contratti regionali differenziati per sanità e scuola.

 

In sintesi, secondo De Luca, questi tre emendamenti sono cruciali per evitare che l’autonomia differenziata crei ulteriori disparità tra le regioni italiane, garantendo invece un sistema più equo e uniforme.

 

Ritengo sbagliata questa apertura, è fondamentale ribadire che l’autonomia differenziata rappresenta un errore che potrebbe segnare la fine dello stato unitario e condurre alla morte economica e sociale del Sud Italia. Questa riforma deve essere contrastata nella sua interezza, senza alcuna mediazione.

 

In primo luogo, l’autonomia differenziata minaccia l’unità del nostro Paese. L’Italia è una nazione che ha sempre trovato la sua forza nell’unità e nella solidarietà tra le sue diverse regioni. L’introduzione di un’autonomia differenziata potrebbe creare disparità insostenibili tra le regioni, frammentando ulteriormente il tessuto nazionale. In particolare, il Sud, che storicamente ha subito ritardi nello sviluppo economico, potrebbe rimanere indietro rispetto alle regioni più ricche del Nord, aggravando le disuguaglianze territoriali.

 

In secondo luogo, questa riforma potrebbe avere conseguenze devastanti per il Sud. Con meno risorse a disposizione e una minore capacità di intervento dello Stato centrale, le regioni meridionali rischierebbero di perdere il sostegno necessario per affrontare le loro sfide socio-economiche. È essenziale contrastare l’autonomia differenziata per evitare che il Sud venga ulteriormente marginalizzato e privato delle opportunità di crescita e sviluppo.

 

L’autonomia differenziata va respinta senza compromessi. È essenziale che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, assuma una posizione chiara e determinata contro questa riforma. Troppe volte, su questo tema, De Luca ha mostrato incertezze, assumendo una posizione ambigua. Tuttavia, è doveroso ricordare che nel 2019, la giunta regionale della Campania, guidata dallo stesso De Luca, chiedeva l’applicazione dell’articolo 116, terzo comma, della Costituzione, dichiarando che “la Campania costituisce una realtà matura per sperimentare forme e condizioni particolari di autonomia e che l’ottenimento di spazi più ampi di intervento, come consentito dalla Costituzione, permetterebbe di rafforzare il ruolo nevralgico in ambito socio-economico, anche a beneficio dell’interesse della collettività nazionale”.

 

È cruciale che De Luca non ceda alle tentazioni della mediazione, ma che combatta con determinazione contro questa riforma. Questa è la madre di tutte le battaglie per il futuro del nostro Paese e del Sud. Solo attraverso una ferma opposizione all’autonomia differenziata possiamo garantire un futuro di equità e unità pert utti gli italiani.

 

 

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