Quentin Malinconia, il ritorno di Peppe Lanzetta
di Tonino Scala
Ho appena finito di leggere il potente romanzo di Peppe Lanzetta, “Quentin Malinconia”. Una lettura avvolgente, una scrittura senza fronzoli, diretta e accattivante come solo Lanzetta sa fare. Un viaggio. Un viaggio nell’io di chi vive in una quotidiana malinconia, che ti regala il mondo quando, troppo spesso, non collima con la tua anima inquieta, trasformandosi in una struggente malinconica bellezza. Peppe è tornato. Lo scrittore che mi ha fatto appassionare alla scrittura, alla lettura, alle storie che scavano nel profondo di una Napoli che diventa uno stato d’animo, un mondo interiore. Non vi nascondo che sotto certi aspetti mi sono rivisto in Quentin, un cantante di piano bar che passa da Rosanna Fratello a Peppino Gagliardi, fino a Edith Piaf. Un uomo che suona e canta non storie, ma sentimenti forti, intensi, ricchi di sfumature che vanno dal cupo al vivido, come il sole di Licola nei mesi di luglio.
“Quentin Malinconia” di Peppe Lanzetta è un romanzo che esplora le sfumature della vita napoletana attraverso gli occhi di Quentin, un uomo intrappolato tra sogni infranti e una realtà crudele. Lanzetta, noto per la sua capacità di catturare l’essenza della Napoli autentica, ci offre un quadro vivido e struggente della città e dei suoi abitanti.
Il protagonista, Quentin, è un personaggio complesso e tormentato, la cui malinconia pervade l’intero romanzo. La sua storia è un mix di nostalgia e disillusione, con un forte legame con le tradizioni e le contraddizioni della sua terra natale. Attraverso gli occhi di Quentin, Lanzetta dipinge un ritratto crudo e realistico di Napoli, una città che sa essere allo stesso tempo magnifica e devastante.
La narrazione è intensa e coinvolgente, caratterizzata da uno stile diretto e spesso poetico che riflette il tumulto interiore del protagonista. Lanzetta utilizza un linguaggio ricco di metafore e simbolismi, che contribuisce a creare un’atmosfera di malinconia e introspezione. La struttura del romanzo alterna momenti di riflessione personale a vivide descrizioni della vita urbana, dando al lettore una visione completa del mondo di Quentin.
Uno degli aspetti più apprezzabili di “Quentin Malinconia” è la profondità dei personaggi. Oltre a Quentin, anche i personaggi secondari sono ben sviluppati e contribuiscono in modo significativo alla trama. Le interazioni tra i vari personaggi sono realistiche e cariche di emozioni, offrendo uno spaccato autentico delle dinamiche sociali e familiari napoletane.
In conclusione, “Quentin Malinconia” è un’opera potente e toccante che conferma il talento narrativo di Peppe Lanzetta. È un romanzo che riesce a trasmettere con grande efficacia la complessità della vita umana e la bellezza intrinseca di Napoli, nonostante le sue ombre. Una lettura consigliata per chi ama le storie intense e profonde, capaci di lasciare un segno duraturo nell’animo del lettore.
Grazie Peppe per le emozioni che mi hai regalato.
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