di Luigi Bartalini
Sembra un cammino di passione il nostro, sballottati da una notizia a un’altra, incerti di quello che ascoltiamo. Guardiamo lo schermo con il busto proteso e l’attenzione che si dedica a una storia mai ascoltata. I reportage dalle nostre “zone di guerra” invece sono eccessivi, indugiano, a volte, su particolari che vanno oltre la consapevolizzazione del pericolo che corriamo, come una pedagogia distopica ci spingono in una metarealtà di cui non possediamo i codici d’accesso, le chiavi d’interpretazione. Poi, quasi d’incanto, troviamo le risposte alle nostre personali domande, proprio come se avessero letto il nostro ultimo post su Facebook o il whatsapp che è stato appena girato dal contatto di turno, in una folle giostra che sembra alimentarsi di questi contenuti.
Così il TG diventa il megafono attraverso il quale giustificarsi, depistare, ammansire, spiegare, ma siamo sempre là, dentro i nostri capitoli di passione, e così voglio fare, li voglio un po’ ordinare questi capitoli, questi brani di vita che regoleranno il presente e il nostro futuro.
Capitolo INPS
Si apprende sgomenti che è sotto attacco degli hackers informatici, e la giustificazione è meno consolatoria dell’indignazione di trovarsi di fronte al solito carrozzone inefficiente. Un sovraffollamento, versione più probabile, che ha mandato in tilt i server dell’Istituto, probabilmente poco preparato a reggere la forza d’urto di una mole di lavoro straordinaria e concentrata, perché allora non organizzarsi prima? Magari scaglionando gli accessi, dal giorno x al giorno Y le lettere, inziali del cognome, dalla A alla C, e così via, come è stato fatto per le pensioni. Così difficile pensare a una soluzione? Così difficile prevedere? Lo ripeto, lo vado dicendo da tempo, è la cronica mancanza di abitudine a dover rendere conto, vivere in un territorio franco dove non esistono conseguenze per chi non svolge il proprio lavoro bene.
E già che ci troviamo, sarà il caso di sospendere il versamento dei contributi dei lavoratori autonomi alle casse previdenziali visto che non producono da oltre un mese e davanti hanno un periodo ancora discretamente lungo durante il quale non è giusto che si carichino sulle spalle parte dei costi dell’Istituto.
Capitolo Aziende, Imprese medio-piccole, ditte
Aspetto con terrore le misure che porteranno ossigeno alle attività, le immagino come al solito ingarbugliate, da interpretare, ricce di eccezioni, e come al solito con la possibilità di accedervi solo per chi sarà attrezzato a sufficienza per poter approntare la mole di documentazione necessaria per accedervi.
Invece mi piacerebbe che per una volta questo Stato inaugurasse un nuovo corso, che premiasse per una volta i virtuosi, ribaltando l’ordine delle cose e aiutando nel concreto le Imprese. Potrebbe non essere utile prevedere contributi che o non arriveranno mai o dovranno essere restituiti ancor prima che le attività si riprendano, con tutta una serie di parametri da misurare, rendicontare e quant’altro.
Molto più semplicemente, sarebbe utile comprendere che il calo del PIL previsto del 6%, più alto nella prima fase, altro non sarà che una minor disponibilità di liquidità, ergo, premiare i virtuosi, con un intervento diretto sulla pressione fiscale, non contributi ma agevolazioni, sarebbe importante. Perché non prevedere un significativo taglio delle tasse straordinario, quello si che darebbe impulso e salvaguarderebbe le aziende, le imprese, da crisi prevedibili. Un taglio, o una flat tax, non inferiore al 20% e magari scaglionando il pagamento anche nell’anno 2021, senza troppe alchimie per trovare la maniera di riprenderseli comunque. Non si può più scherzare e non possono pagare sempre e solo gli stessi. Naturalmente da questo provvedimento dovrebbero essere escluse le Società, come Mediaset, ultima arrivata, che decidono di spostare all’estero la propria sede, nel caso di specie l’Olanda, per pagare meno tasse.
Capitolo “riapertura”
Stiamo soffrendo, tanti stanno morendo, credo non sia il caso di pensare a riavviare le attività dopo Pasqua, questa deve essere una lotta decisa e radicale; la fase di convivenza con il virus ancora attivo deve essere affrontata con basi di contenibilità accettabili, altrimenti alterneremo periodi di quarantena ad altri di relativa serenità. Studiare sin da subito quali saranno i comportamenti da adottare e comunicarli in tempo.
Capitolo politica
Il Governo Conte si trova ad affrontare un’emergenza fuori da qualsiasi canone di normalità, e lo sta facendo, pur tra tanti errori, nel miglior modo possibile per quelle che sono le capacità, le competenze e le strutture di questo Paese. È del tutto evidente che abbiamo un problema di classe politica importante, il rinnovamento, sulla spinta del malcontento verso la politica, ha portato nelle stanze di Palazzo persone non adeguate a rappresentare un Paese e i suoi elettori, su tutte le sponde politiche, forse un po’ meno nei partiti più strutturati e di tradizione.
Certo è che se avessimo avuto al Governo Salvini e le destre, che trovano in un ottuagenario bolso e fuori tempo massimo e in una Meloni di cui si ricorda la partecipazione attiva a tutte le azioni dei governi berlusconiani, per gran parte responsabili dello sfaldamento sociale dell’Italia, avremmo vissuto una tragedia ben più grande. Oggi giocano il ruolo degli avvoltoi, pronti a lanciarsi per la propria visibilità politica, su qualsiasi episodio sciacallabile.
A noi cittadini resta il dovere di mantenere memoria di ogni singola frase, di ogni più piccolo atteggiamento, e a noi del Sud la consapevolezza di avere il diritto di rivendicare equità e pari dignità con le zone del Nord del Paese.
I nostri capitoli di passione non rappresentano altro che le tracce di questa dolorosa strada che percorriamo insieme, sarà importante non disperderne le tracce, nel ricordo di coloro i quali non sono riusciti o non riusciranno a completare il cammino.
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