Dai documenti desecretati relativi all’emergenza coronavirus si apprende che il Comitato tecnico-scientifico indicava la possibilità di procedere con misure differenti: chiusura rigorosa nelle zone più colpite del Nord; strategie di contenimento più elastiche a sud.
A fronte di questo parere (ripetiamolo, del CTS, non di opinionisti tv), il governo PD – 5 STELLE ha ritenuto comunque di imporre il lockdown a tutto il territorio nazionale.
Allo stesso modo, dopo quattro mesi, le riapertura sono state sostanzialmente indiscriminate, nonostante i tassi di diffusione del virus fossero radicalmente diversi a seconda delle latitudini.
Di fronte a questi documenti, diventa ancora più grottesca la campagna mediatica allarmista di De Luca, pronto a criminalizzare cittadini, attività, studenti: chiunque gli capitasse a tiro.
Permetteteci un dubbio. Se le cose fossero andate a parti invertite, la Lombardia o il Veneto avrebbero subito le stesse misure imposte, poniamo, alla Campania o alla Calabria? Oppure come sempre la locomotiva del Nord, inarrestabile, pretende di modellare il resto del paese a sua immagine e somiglianza? Oppure ancora, e sarebbe l’ipotesi più grave, chi ci governa sa benissimo che il sistema sanitario delle regioni meridionali è più debole e inadeguato (lo sa chiunque sia stato costretto a “migrare” al Nord per accedere a cure efficienti) e, piuttosto che ammetterlo e pianificare un risanamento della sanità pubblica a Sud, ha preferito prevenire un collasso senza minimamente ammettere le responsabilità politiche di lungo corso alla base di queste disparità di trattamento?
E il PD di De Luca come prende posizione su questi dati?
I cittadini della nostra terra hanno pagato tanto per un male che, sempre più, appare legato ad una gestione politica folle e irresponsabile. È il momento di riprendere in mano il destino delle nostre comunità, dei nostri territori. Il segreto di Stato non può essere usato per mortificare la nostra regione. Crediamo che la Campania abbia tutte le carte in regola per gestire la sfida della pandemia, e più in generale la sfida della crisi eco-climatica, senza che la sua popolazione venga infantilizzata.
Non abbiamo bisogno di padri padroni, ma di istituzioni in grado di ascoltare i cittadini, dare ragione del proprio operato, e agire sempre nel perimetro della trasparenza e della democrazia.
Siamo stanchi di essere spettatori. E tu? Chi pensi debba decidere della tua terra?
#SceglilaTuaTerra
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