di Floriana Mastandrea
Matteo Salvini, stando alle biografie, si è iscritto alla Lega a 17 anni, e ha fatto parte dei “Comunisti padani”. La prima contraddizione in termini: come ci si può professare “comunisti”, quando nelle sue farneticanti esternazioni, va contro i più deboli, i senza voce e, soprattutto, i senza diritti? Nel 1992 si iscrive alla facoltà di Storia, senza mai terminare gli studi: peccato, perché se avesse studiato la Storia, grande maestra di vita, saprebbe degli sfruttamenti che da secoli i bianchi praticano sui neri, dell’apartheid, del razzismo, delle guerre, delle persecuzioni da cui tentano di scappare i profughi, saprebbe dei regimi totalitari anche a pochi passi da noi, delle carestie, della mancanza di opportunità e così via. La Storia aiuta a capire il passato e dovrebbe essere da monito al presente, affinché gli errori non si ripetano: per chi vuol farne tesoro, almeno. Ma Salvini allo studio ha preferito la carriera politica, tanto che nel 1993 diviene consigliere comunale a Milano e nel 1994 responsabile cittadino del Movimento dei Giovani Padani, fino al 1997, quando fa il capolista nelle elezioni per il Parlamento della Padania. Come corrente dei Comunisti Padani, prende solo 5 seggi su oltre 200. Nel 1998 diviene segretario della Lega Nord e nel 1999 si rifiuta di stringere la mano all’allora Presidente della Repubblica Ciampi, dichiarando di non sentirsi rappresentato da lui. Nel 2001 sposa la prima moglie, una donna di origini pugliesi (se ne sarà reso conto?), l’anno successivo abbandona la carica di segretario provinciale della Lega e diviene deputato del Parlamento europeo. Nel 2008 viene eletto deputato nella circoscrizione Lombardia, ma abbandonerà l’anno successivo, scegliendo il Parlamento europeo, dove è di nuovo eletto. In quel periodo lancia una provocazione: destinare alcuni vagoni della metropolitana esclusivamente ai milanesi e alle donne, per contrastare quella che definisce “un’invasione di extracomunitari”. Così Aldo Brandirali, presidente della commissione Politiche sociali di Palazzo Marino, piddiellino, che fa parte della sua stessa coalizione, riferendosi a Salvini, parla di ferocia umanitaria e di ruolo diseducativo. Nel 2009 durante la festa di Pontida, Salvini canta un coro offensivo contro i Napoletani, ripreso dalle telecamere. Stigmatizzato sia dalla sinistra che dalla destra, in seguito proverà a minimizzare l’evento e a scusarsi. Nel 2012 diventa padre della seconda figlia, avuta dalla nuova compagna: lascia il Consiglio comunale milanese, dopo l’elezione a nuovo segretario della Lega Lombarda. Nel 2013 si ricandida al Parlamento italiano, viene eletto, ma il primo giorno della legislatura (15 marzo) lascia, per proseguire l’attività al Parlamento europeo dove fa parte del gruppo euroscettico di destra, Europe of Freedom and Democracy. A maggio 2013 accusa il Ministro dell’integrazione, Cécile Kyenge, di voler regolarizzare gli immigrati clandestini, nonostante gli accadimenti recenti (a Milano un uomo ghanese aveva ucciso tre persone a picconate) e insinuando l’istigazione a delinquere. Dichiarazioni “fuori luogo”, “vergognose”, che suscitano lo sdegno sia della Kyenge, che del Presidente del Consiglio, Enrico Letta. Alle elezioni politiche del 4 marzo 2018, Salvini toglie Nord dal simbolo del partito e inserisce Salvini Premier (manco fossimo nel Regno Unito), riscuotendo successo elettorale, fino a diventare il suo, il primo partito della coalizione di centrodestra. Il 1° giugno si forma un nuovo governo a guida Lega – Movimento 5 Stelle. Sarà il periodo dei decreti sicurezza e dei porti chiusi. La disumanità, la mancanza di accoglienza, il continuo ricatto agli alleati, diventeranno la colonna sonora portante di una musica stonata, che gli alleati tendono a subire quasi passivamente, ma con gran disagio. È il periodo della crisi che attanaglia gli Italiani e il mondo intero, caratterizzata da guerre, persecuzioni, carestie, ricerca di una terra migliore in cui vivere, a cui si associano le paure da parte di chi ha qualcosa, di perderla o doverla cedere, di non trovare lavoro, di dover rinunciare al benessere. Il “maestro” Matteo Salvini, diviene specialista nel percepire i malumori e farsene portavoce, così crea una politica di speculazione ad hoc che asseconda coloro che hanno paura: troppi! I rom? Tutti delinquenti da cacciare. Gli extracomunitari? Delinquenti da non far venire nella nostra nazione a “stuprarci le donne, rubarci il lavoro, spacciare droga”! Per ingraziarsi la Chiesa, bacia il rosario e il crocifisso, ignaro che uno Stato dev’essere laico e la religione scevra dalla politica. Veste le divise di coloro che va a visitare: poliziotti, vigili del fuoco, medici, etc., e organizza un sistema di fake news sui social (la bestia) che gli garantisce visibilità continua. Avvezzo alla politica sbraitata, insieme alla sua collega Meloni (FdI), grida, oltre che contro il Governo (dal quale nel 2019 è estromesso), essendosi formata ormai l’alleanza PD – 5Stelle, contro lo straniero, il diverso, gli emarginati: altro che comunista padano, fascista della peggior specie! Sollecita la parte più chiusa e meno colta della popolazione e gli istinti peggiori, fomentando odio con slogan ripetitivi tra cui: Prima gli Italiani, sfruttando i problemi causati dalla crisi internazionale, come cavallo di battaglia per far crescere il consenso e così, chi non ha memoria e non conosce la Storia, lo acclama come il nuovo salvatore. Fortunatamente gli Italiani ora cominciano a capire, il re è finalmente nudo: dagli ultimi sondaggi la Lega continua a perdere consensi. È notizia di queste ore che sono stati arrestati alcuni commercialisti fiduciari della Lega: altro che Roma ladrona! E ci ricordiamo, inoltre, dei 49 milioni di euro che la Lega deve restituirci? Gli Italiani e in particolar modo gli Arianesi, civili e accoglienti, nulla hanno a che spartire con una figura come quella di Salvini. Salvini viene qui per speculare sui problemi di una cittadina in agonia, come molte altre in Italia e nel mondo e, da uomo di propaganda, non certo avere le formule per risolvere i problemi. Cosa c’entra lui con Ariano Irpino? Fino a poco tempo fa, ne conosceva l’esistenza? Perché la destra, sedicente moderata, si allea e fa venire qui colui che fino a poco tempo fa ha disprezzato i meridionali e ora vorrebbe usarli per aumentare il suo potere, fingendo di aver cambiato pelle? Bisogna ribellarsi, respingere chi è prevenuto e ha il solo scopo di usarci: Ariano deve mostrare la sua dignità. Salvini, qui non sei gradito!
Floriana Mastandrea
Responsabile Sinistra Italiana Ariano Valle Ufita e prim’ancora, donna libera e fiera
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