di Floriana Mastandrea
Caterina Bellandi è una donna straordinaria che dal dolore ha tratto consapevolezza di sé e della sua missione di vita: portare conforto e allegria ai bambini che soffrono e farlo in maniera fuori dal comune. Lei stessa col suo “magico” Taxi Milano25, regalo di Stefano, il suo grande amore, scomparso proprio con quel cancro che spesso cerca di alleviare nei bambini, dona quotidianamente il suo bagaglio di speranza e amore a chi ne ha bisogno. Mary Poppins dei nostri giorni, ornata dei suoi orpelli, dal cappello di piume all’anello, alle campanelle, alle collane colorate, si appresta ogni giorno ad andare incontro alla vita: non può intervenire sulla meta, ma sul tragitto del viaggio sì e lo intraprende con le persone che incontra. Alessandra Cotoloni, affascinata sale su quel taxi, per narrarci come “conoscere zia Caterina significhi gustare il sapore della magia, entrando in un’atmosfera che esula dai confini della quotidianità e della “normalità”. Nella donna che a Firenze tutti conoscono, c’è un universo che si svela a chi sa guardarla con occhi curiosi e capaci di guardare in profondità. Il flusso di energia che Caterina dispensa con generosità, coinvolge e sconvolge, incitandoci a mettere in discussione i nostri stereotipati cliché, le paure, le diffidenze nei confronti del diverso da sé e più in generale, verso tutto ciò che non si conosce”. La talentuosa Caterina, come il suo amico Patch Adams, l’assai noto medico clown, ha avuto il coraggio di mettersi in gioco, distribuendo energia positiva e amore, resi concreti dalle azioni. Efficacemente descritto dall’Autrice il loro incontro in Russia, attraverso una foto di entrambi, in cui emergono “due anime forti e nello stesso tempo fragili, l’una di fronte all’altra, entrambe carismatiche, entrambe portatrici sane di sogni. I due giganti che hanno avuto il coraggio di mettersi sempre dalla parte meno privilegiata, quella di chi soffre”. Quel viaggio in Russia ha rappresentato per zia Caterina la sintesi dei suoi valori, praticati nell’esempio di giovani entusiasti essi stessi in difficoltà, messisi a disposizione di coetanei italiani nel progetto “Burattino va in Italia”, superando egoismo, diffidenza, chiusura e paura del dolore altrui.
Caterina accarezza, bacia, stringe a sé e riesce a infondere coraggio, a quelli che definisce i suoi Supereroi che affrontano la malattia, facendoli sentire speciali, mentre il mondo esterno li osserva guardingo. Lei stessa, del resto, è l’espressione della diversità e lo sottolinea fiera: “nel nostro mondo stereotipato in cui la bellezza equivale all’essere sani, la malattia annoia, non è piacevole, meglio negarla o ignorarla, al massimo si esercita un’azione pietistica, ma senza avvicinarsi ai malati, che vengono fatti sentore diversi, si tengono a distanza, quasi per paura di contaminarsi”. È una donna assai sensibile, capace di trarre dalla sua fragilità un grande coraggio, proprio quando lottare si fa più difficile, quando quei bambini, nonostante la forza d’animo, hanno le palpebre sempre più pesanti e i volti ormai troppo bianchi. Solidarietà è una delle parole d’ordine di Caterina, convinta che “l’amore insegue l’invisibile in ogni cosa e rende realtà l’impossibile” e il suo operato, conosciuto in Italia e nel mondo intero, nel 2017 le ha finalmente portato un importante riconoscimento, con la nomina ad “Ambasciatrice Toscana della solidarietà nel mondo”.
Significativi ed emozionanti i tanti aneddoti narrati nel libro, come l’incontro con Jovanotti, o, alla ricerca di risposte, con l’abate Bernardo di San Miniato al Monte (FI) capace di empatia e di ascolto, il viaggio in Terra Santa o quello in Thailandia, dove bloccata dal Covid-19, si è data da fare per alleviare le sofferenze dei bambini del posto. Il libro, scritto da un’architetta, che come in un riuscito progetto, combina le parole con armonia, scorre fluidamente, si legge tutto d’un fiato, coinvolge e trasmette in maniera incisiva la potenza della protagonista. Da ogni pagina trapela un inno alla generosità e alla solidarietà, attraverso le gesta di una rivoluzionaria, messasi al servizio del prossimo con la sua “diversità” dirompente. L’auspicio è che sia per il lettore un invito a scoprire la vita come un viaggio di consapevolezza che cominci anzitutto dentro di sé, come sia zia Caterina che l’Autrice, ci invitano a fare.
Breve scheda sull’Autrice
Alessandra Cotoloni è nata a Siena, dove vive e lavora come architetta responsabile dell’ufficio UNESCO del Comune di Siena. Pubblica il suo primo libro, L’anima sgualcita nel 2015 a cui seguiranno altri romanzi: Doppiopetto blu, Femmina terra, Diario di pietra (selezionato per il Premio Strega 2019), Saltarello, la raccolta poetica, Con le ali spiegate e Con gli occhi aperti, una sorta di autobiografia dello scrittore senese Federigo Tozzi.
Alessandra Cotoloni
TAXI MILANO25
In viaggio con zia Caterina, una rivoluzionaria dei nostri tempi
Prefazione di Simone Cristicchi
Ed. San Paolo € 16
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