di Aleandro Longhi
Ormai da mesi il Comune di Ariano Irpino non ha più un sindaco e un consiglio comunale: Enrico Franza eletto sindaco al ballottaggio, nonostante una sua innaturale alleanza con la Lega di Matteo Salvini, ha dovuto abbandonare. Si sarebbe dovuto votare adesso, a maggio, per il rinnovo del consiglio comunale e per l’elezione del nuovo sindaco, ma giustamente, il Governo ha rinviato le elezioni all’autunno. A causa della pandemia da coronavirus, non si è fatta la campagna elettorale, né tantomeno si sono aperti i seggi: avrebbero potuto essere un incentivo al contagio. Il Presidente della Regione De Luca, giustamente, visto il focolaio di infetti da Covid-19 ad Ariano Irpino, ha deciso di far praticare i test rapidi a tutti i residenti. Si sono quindi riaperti quei seggi che si erano lasciati chiusi per le elezioni, vista l’emergenza da pandemia. Non sappiamo chi ha preso questa contraddittoria decisione: se lo stesso De Luca, la direttrice della ASL di Avellino, Maria Morgante o la Commissaria prefettizia di Ariano, Silvana D’Agostino, che finalmente abbiamo visto oggi in televisione, essere presente nel Comune che amministra, alle prese con il tentativo di snellire le lunghe code davanti ai seggi. Possibile che non vi fosse altro mezzo, per fare i test sierologici agli Arianesi? Possibile che si dovesse concentrare il tutto nel fine settimana e non in più giorni, come sarebbe stato più opportuno per evitare assembramenti, visto che le scuole, peraltro, sono chiuse? Non sarebbe stato più sicuro, per non incrementare la pandemia, che il personale medico e paramedico, si fosse recato presso l’abitazione degli Arianesi a fare il prelievo del sangue? Non si sarebbero potuti utilizzare i medici di famiglia per fare i prelievi su appuntamento? Se in Ariano, qualche cittadino è domiciliato, ma non residente, come si deve comportare, visto che il coronavirus non fa distinzione tra residenti e domiciliati? Qualcuno spieghi agli Arianesi perché, recarsi al seggio elettorale per votare poteva anche incrementare la possibilità del contagio, mentre gli assembramenti per i test sierologici, al contrario, sarebbero strumenti per eliminare il contagio. A noi appare quantomeno contraddittorio, anzi, una vera contraddizione in termini! A coloro che esultano col pollice alzato in segno di vittoria, e che e dovrebbero avere un atteggiamento più contenuto, ricordiamo che non c’è proprio niente di cui esultare: ad Ariano ci sono stati numerosi morti e la pandemia non è stata ancora sconfitta.
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