Campania: un bollettino di guerra e di proteste

di Tonino Scala

 

Medici abbandonati, operatori sanitari che protestano, dottori che muoiono, il 118 di Castellammare che dice basta: senza tamponi ci fermiamo, mascherine non a norma, reparti chiusi a Nocera, dimezzati al San Leonardo, i camici bianchi del covid di Boscotrecase dicono basta. Poi l’inchiesta sui tamponi, la famiglia Criscuolo che denuncia: i nostri tamponi sono stati smarriti… queste solo alcune delle notizie lette sul giornale questa mattina. Ho citato solo quelle più vicine a me, quelle che più mi toccano da vicino, ma è un bollettino di guerra ovunque in Campania dove non c’è ancora il picco. Amo i giornali locali perché ti danno la possibilità di guardare negli occhi il mondo, non ti fanno distrarre, non utilizzano arme di distrazioni di massa perché trasformano le storie quotidiane, quelle di quartiere, di paese, di città, in storia contemporanea. Sono una tac con mezzo di contrasto. Una tac che aiuta anche la tv di stato. La casa di riposo di Sant’Anastasia è lo specchio di ciò che sta accadendo nel Paese. Tamponi effettuati dopo 7 giorni dalla richiesta, quando gli operatori arrivano i morti sono già tre e i contagiati 30. Report inizia così. Un grazie agli operatori dell’informazione che ci fanno ogni giorno aprire gli occhi. Altro che parta seccia… questo è il mondo reale mentre l’emergenza non è ancora arrivata. Buona giornata e stringiamo i denti. A chi ha i diritto dovere di intervenire dico, come ogni mattina da oltre un mese, non occuparti della casa altrui, pensa a casa tua che è la casa nostra. “Noi medici siamo l’unico conforto di chi si spegne per il virus.” Lo dice, in un’intervista ad Elena Pontoriero sul quotidiano Metropolis, Francesco Faella responsabile del Covid Center al Loreto Mare. Dietro ogni numero c’è una persona, un essere umano e… non è poca cosa. Fai presto. Fate presto. Facciamo presto. Non c’è più tempo.

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