Gli ultimi dati disponibili dicono che anche in presenza di un primo flebile segnale positivo che riguarda il numero di contagiati giornalieri, il coronavirus in Campania continua a diffondersi. È probabile che occorrerà attendere ancora diversi giorni prima di vedere gli effetti delle misure di distanziamento sociale.
Intanto a Napoli le terapie intensive sono ormai piene. Apprendiamo dalla stampa dell’allestimento di ospedali da campo e della destinazione di plessi a pazienti Covid, ma non abbiamo nessuno notizia precisa sull’aumento dei posti in terapia intensiva e subintensiva. È di vitale importanza sapere se la Campania è in grado di affrontare un drastico aumento di contagi, che se da un lato va assolutamente scongiurato dall’altro non si può in questo momento escludere.
Per questo è assolutamente necessario tutelare gli operatori sanitari. Invece i dispositivi di protezione individuale sono ovunque insufficienti. Ci arrivano notizie di personale ospedaliero in attesa dell’esito del tampone regolarmente al lavoro anziché in quarantena. Sarebbe gravissimo se queste notizie fossero confermate.
Non è superfluo ribadire come sia di primaria importanza non esporre a contagio il personale e gli ospedali. L’ultima cosa che possiamo permetterci è che i presidi sanitari diventino focolai di infezione. In questo senso va segnalata la situazione particolarmente critica del San Leonardo di Castellammare di Stabia che richiede un immediato intervento della Asl competente.
Le esperienze di maggiore efficacia nel contenimento del coronavirus, quella praticata in Veneto ad esempio, indicano che è necessario mettere in campo, insieme alle misure di contenimento sociale, una precisa strategia di isolamento dei focolai attraverso un uso massiccio dei tamponi e di diagnosi a domicilio. A oggi la Campania risulta la regione con una delle percentuali più basse di tamponi praticati per numero di abitanti mentre molti cittadini con sintomi sono abbandonati a sé stessi. È urgente il potenziamento della medicina territoriale e dell’assistenza domiciliare a tutela della salute dei pazienti Covid 19 non ospedalizzati.
Per questo chiediamo che venga indicata una chiara strategia di implementazione delle unità di terapia intensiva e subintensiva e del numero complessivo di letti. Chiediamo di aumentare decisamente il numero di tamponi praticati. Sarebbe utile l’impiego del milione di kit rapidi promessi dal presidente De Luca di cui più nulla al riguardo è stato reso noto.
Insieme, chiediamo l’indicazione dei plessi ospedalieri che si intende dedicare a pazienti Covid, e di come si procederà all’acquisizione dei presidi sanitari necessari per l’ emergenza (mascherine, respiratori, caschi).
I cittadini e le cittadine della Campania stanno facendo la loro parte con responsabilità. Meritano che il governo regionale agisca con trasparenza ed efficacia a tutela della loro salute.
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