…era un bel giorno per vivere e un bel giorno per morire…

di Tonino Scala

…era un bel giorno per vivere e un bel giorno per morire… è una frase che ho estrapolato dal regalo che, con voce roca e profonda, Bob Dylan ci ha fatto in questi giorni.

Murder Most Foul, L’assassinio più disgustoso, questo il titolo del presente di 17 minuti, 16 minuti e 56 secondi, uno scritto, una storia musicata per raccontare un giorno.

22 novembre 1963 un bel giorno per vivere e un bel giorno per morire, ma John Fitzgerald non lo sapeva. “Era un giorno buio a Dallas, novembre del ’63, un giorno che vivrà nell’infamia…”

Un pezzo che arriva dopo otto anni.

Un pezzo che arriva in un momento particolare per il mondo.

Un pezzo che viene “concesso” al mondo con un semplice tweet:

“Saluti ai miei fan e follower con gratitudine per tutto il vostro supporto e lealtà nel corso degli anni. Questa è una canzone inedita che abbiamo registrato qualche tempo fa che potreste trovare interessante. State al sicuro, state attenti e che Dio sia con voi. Bob Dylan”.

Perché questa storia musicata?

Perché in questo momento?

Non lo so.

Non ho idea. Ascolto.

Ascolto e non provo nemmeno a capire.

Difficile entrare nella testa di un uomo.

Impossibile entrare nell’animo e nella testa di un uomo come Bob Dylan.

Ascolto.

E mi basta così.

 

Ci incontreremo sull’altra riva, passato il guado di questa brutta storia, e… sarà bellissimo. Lo giuro.

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