Giovanni Impastato all’I.S. F. Grandi di Sorrento: il potere dell’arte nella lotta per la legalità

Il 6 marzo 2025, l’Istituto Superiore F. Grandi di Sorrento ha avuto l’onore di ospitare Giovanni Impastato, fratello di Peppino Impastato, per un incontro con gli studenti delle classi quinte. Un evento carico di significato, in cui si è discusso non solo di legalità, ma anche del potere dell’arte, della musica e del cinema come strumenti di memoria e impegno civile.

 

Dal silenzio alla voce del mondo

 

Giovanni Impastato ha raccontato il lungo percorso di Casa Memoria, nata per preservare il ricordo e l’impegno di Peppino nella lotta contro la mafia. Ha parlato degli inizi difficili, quando la loro battaglia sembrava confinata a Cinisi e ai territori limitrofi, fino al momento in cui il cinema ha trasformato quella storia in un’eco nazionale e internazionale. Il film I cento passi ha permesso alla memoria di Peppino di raggiungere milioni di persone, dimostrando quanto la cultura e l’arte possano diventare strumenti di lotta sociale e civile.

 

L’arte come impegno

 

Durante l’incontro, due studenti dell’indirizzo di Arti Figurative hanno dato un contributo tangibile a questa riflessione, realizzando in diretta opere su tela che sono poi state donate a Giovanni e a Casa Memoria. Un gesto simbolico ma potente, che rappresenta la volontà delle nuove generazioni di farsi carico di questa eredità, trasformandola in segno e testimonianza attraverso il linguaggio visivo.

 

Un messaggio per il futuro

 

L’incontro si è concluso con un messaggio chiaro: la lotta per la legalità non si combatte solo nelle aule di tribunale o nelle piazze, ma anche attraverso le parole, le immagini, la musica e il cinema. L’arte ha il potere di trasformare la memoria in azione, di parlare alle coscienze e di raggiungere chiunque, ovunque.

 

L’esperienza vissuta dagli studenti dell’I.S. Grandi di Sorrento dimostra che la scuola non è solo un luogo di formazione, ma anche un laboratorio di cittadinanza attiva, in cui il sapere si trasforma in responsabilità. E dove, come avrebbe voluto Peppino, la cultura diventa l’arma più potente contro l’omertà e l’ingiustizia.

 

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