Non si è ancora spenta l’eco degli applausi per la sfilata dei TIR a Ponticelli, quando in pieno lockdown Vincenzo De Luca toccava il culmine del suo successo mediatico: tre ospedali per il Covid a Napoli, Salerno e Caserta, montati in pochi giorni, pronti a fronteggiare qualunque emergenza sanitaria, con 170 posti all’avanguardia a beneficio dei cittadini. Ma mentre ancora ci ronzano le orecchie per il fragore della propaganda pagata con i milioni dei cittadini campani, ecco che piovono le inchieste della magistratura: un consigliere fedelissimo del governatore già dai tempi della sindacatura salernitana che fa da intermediario non si sa bene a che titolo tra la Soresa, la società regionale e le imprese; in altre parole dirigeva il traffico degli appalti in perfetto stile “mi manda Cascone” ; un dirigente della ASL Napoli 1 Centro, Ciro Verdeoliva anche lui uomo di peso di De Luca nella più grande azienda sanitaria Campania indagato per il reato di turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture; stesso reato viene contestato a Roberta Santaniello, dirigente dell’ufficio di gabinetto della Giunta regionale della Campania; e sempre lo stesso reato viene contestato al Presidente della Soresa, Claudio Cuccurullo. In altre parole il fior fiore della sanità in Campania, emanazione diretta di Vincenzo De Luca, è indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli per la realizzazione degli ospedali Covid. Dirigenti di spicco della Sanità campani, uomini e donne del Presidente, a cui sono stati sequestrati cellulari, computer, documentazioni. Un giro di inchieste vorticoso che si vanno ad aggiungere a quelle tuttora in corso per i tamponi affidati all’Istituto zooprofilattico di Portici, un giro di appalti opachi su cui calano gravi ipotesi di reato e su cui ci auguriamo che la magistratura faccia piena luce. Ma al di là dei risultati delle indagini che faranno il loro corso sono già evidenti alcuni fatti: la sanità della Campania viene giocata sulla pelle dei cittadini e al servizio della propaganda e al servizio del potere personale dell’attuale candidato alle Regionali Vincenzo De Luca. I tre gusci vuoti anticovid sono lo specchio deformato e deformante della propaganda, l’altra faccia della luna deluchiana, sono una macchina di fumo negli occhi dei cittadini, che oggi dietro la nebbia possono finalmente guardare in faccia la realtà: un candidato che è esso stesso un guscio vuoto, riempito solo delle clientele “come cristo comanda” che si dispiegano in tutto il loro splendore nelle diciassette liste raccatta tutto delle regionali 2020. Che cosa sarebbe successo se davvero avessimo avuto bisogno di quei 170 posti di rianimazione? E’giusto che i cittadini elettori se lo chiedano e facciano la loro scelta. La lista di sinistra Terra ha messo al centro dell’agenda politica l’ambiente e porta orgogliosamente avanti la sua lotta ma la lotta per l’ambiente non è solo per la Terra dei fuochi, per la difesa del suolo, per il risanamento del mare e dei fiumi della nostra terra; è anche la lotta per risanare la Campania dall’inquinamento politico che da anni ammorba la regione. De Luca non attenda la magistratura, non si nasconda dietro gli intermediari, venga a rispondere pubblicamente della gestione dell’emergenza sanitaria, venga a dire ai cittadini campani perché i tre ospedali Covid sono chiusi e a che cosa sono servite quelle infrastrutture pagate 18 milioni di euro.
Coordinamento Regionale Si
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