L’Italicus: Una Ferita Aperta nella Memoria della Nazione

 

di Tonino Scala

Quella notte del 4 agosto 1974, il buio non era solo esterno, ma dentro l’anima di una nazione. Avevo solo tre mesi, innocente e ignaro, mentre l’Italia veniva scossa dalla brutalità della strage neofascista. Ordine Nuovo, con la sua rivendicazione, cercò di gettare un’ombra di terrore su un popolo già provato.

Il Capo dello Stato oggi è intervento dicendo: “Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili”. Cinquant’anni fa la strategia terroristica, ha ricordati Mattarella, “che mirava a destabilizzare la Repubblica colpì il treno Italicus a San Benedetto Val di Sambro, seminando morte e dolore. Era un convoglio diretto in Germania, affollato di viaggiatori, molti dei quali migranti che tornavano al lavoro. Undici passeggeri morirono nell’incendio che seguì l’esplosione. La dodicesima vittima fu un ferroviere, Silver Sirotti, medaglia d’oro al valor civile per il suo eroismo: perse la vita salvandone molte altre. La sua generosità, unita a un grande coraggio, costituisce una testimonianza imperitura di quei valori di umanità e solidarietà, che gli assassini e i loro complici volevano sradicare”.

La notte, illuminata solo dalle fiamme e dalle grida di dolore, resta impressa nella memoria di chi ha vissuto quel momento di orrore. Le mani sporche di sangue degli attentatori restano impunite, un’ingiustizia che urla vendetta in un paese che ha visto troppi crimini passare senza giustizia.

Il fascismo è un crimine. Un crimine contro l’umanità, contro la libertà, contro la dignità stessa dell’essere umano. La strage del 4 agosto 1974 è una ferita aperta, un monito per ricordare che la giustizia deve prevalere, che il male non può e non deve rimanere impunito. Ricordiamo le vittime, e con loro rinnoviamo il nostro impegno per la verità e la giustizia. Perché solo ricordando possiamo impedire che l’oscurità del passato torni a minacciarci.

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