Ma la democrazia è già sospesa. E da ben prima della pandemìa.

di Giovanni De Stefanis

 

Ma la democrazia è già sospesa. E da ben prima della pandemìa.
libere riflessioni a margine di un articolo di Michele Ainis

Ho ben presente il mònito di Massimo Villone che ci ha messo in guardia, già a metà marzo, dall’
accettare come un fatto normale – pur nel contesto emergenziale in cui ci troviamo – il
contingentamento dei deputati che possono sedere in Parlamento e partecipare alle votazioni .” E’
una decisione incostituzionale “ – ha scritto Villone – “ e un pericoloso precedente. Incide sul voto,
diritto inalienabile essenziale nella funzione di ciascun parlamentare. Grava, come corollario,
sulla funzione di rappresentanza propria dell’assemblea”. Aggiungendo che “ quel che accade è
uno spot per chi vuole rottamare la democrazia rappresentativa “.
Così, quando ho letto su Repubblica di domenica 12 aprile l’articolo di Michele Ainis
dall’allarmante titolo “ Democrazia sospesa “, nel quale l’Autore parla di una emergenza
democratica non meno grave di quella sanitaria e di quella economica, ho pensato che – malgrado
tutte le paure e le ansie di questo mondo – fosse necessario dedicare parte della nostra attenzione e
delle nostre cure anche a questa ‘ malata ‘ speciale che è, appunto, la nostra democrazia.
“ Anni di antipolitica – scrive Ainis – “ ci hanno addestrato prima all’astensionismo elettorale, ora
all’indifferenza verso le elezioni in sé, chissenefrega del faccione dei politici candidati a occupare
una poltrona “. E’ l’amara riflessione di chi assiste al rinvio sine die dei vari appuntamenti
elettorali previsti per questa primavera e ci ricorda che “ la durata temporanea delle cariche
rappresenta un antidoto contro ogni deriva autoritaria “. E si pone, infine, la domanda :” quanto
tempo può protrarsi questo digiuno di elezioni ?”.
Parto da questo interrogativo per sviluppare un concetto che mi è particolarmente caro : quello di
una ‘ partecipazione effettiva all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese ‘ da parte
di tutti i suoi cittadini’( artt.3,2°c. e 49 Cost.)’. Una partecipazione, quindi, che non può limitarsi –
nell’ intenzione dei Costituenti – alla pur importante ( e tra l’altro fin troppo frequente ) “ una
tantum “ del momento elettorale, ma che deve accompagnare e caratterizzare quotidianamente –
nel lavoro, nello studio, nelle relazioni sociali e negli affetti familiari – la vita di ognuno di noi.
Solo una partecipazione di questo tipo e di questa qualità, infatti, può trasformarci da potenziali
sudditi in cittadini effettivamente sovrani , pienamente consapevoli – cioè – della unicità preziosa
di ogni singolo contributo alla causa comune e – soprattutto – pienamente consapevoli che la nostra
partecipazione attiva, organizzata in sindacati e partiti (artt. 39 e 49 Cost. ) è l’ unica, vera garanzia
che le Istituzioni – una volta elette – siano credibilmente rappresentative della volontà popolare.
Ecco perché mi sentirei di dire al prof. Ainis, ma anche al prof. Villone, che ‘ una sospensione del
voto ‘ (così all’interno del Parlamento come fuori di esso ) è meno grave – per la salute della nostra
democrazia costituzionale – dell’ ‘ assenza di quella partecipazione ‘ effettiva ‘ così ben delineata
dai padri costituenti. Un’ assenza che si sta ormai prolungando da vari decenni, motivata solo in
parte dalle malefatte di una classe politica che non ha svolto le funzioni pubbliche con la dovuta
disciplina e con il dovuto onore ( art.54, Cost.) ma, per lo più, contagiata ( se , in piena pandemìa ,
mi è consentito usare questo termine ) dal disimpegno politico diffuso un po’ in tutto l’ Occidente.
Un Occidente che – tra overdose di sondaggi, primarie, esternazioni via twitter e facebook, agorà
virtuali sui social e teatrini televisivi vari – si è illuso di poter difendere così la democrazia ( fragile
e delicata come ogni valore importante, perchè etico e culturale prima ancora che politico e sociale )
dagli attacchi del becero e incolto populismo.
Dovremmo chiederci, allora. “ Quanto può protrarsi questo digiuno di partecipazione effettiva ?

Be the first to comment

Leave a Reply