Napoli Introduce Salario Minimo di 9 Euro l’Ora nei Contratti Pubblici

 

Giunta Comunale Approva Delibera che Vincola Tutti i Fornitori del Comune

 

NAPOLI, 20 LUG – In una mossa significativa verso la tutela dei diritti dei lavoratori, la Giunta Comunale di Napoli ha approvato una delibera che stabilisce un salario minimo di 9 euro l’ora per tutti i dipendenti degli operatori economici ai quali il Comune affiderà lavori, forniture e servizi. Questo atto di indirizzo, finalizzato alla protezione della retribuzione minima oraria, è stato proposto dall’assessora al Lavoro Chiara Marciani.

 

La delibera impegna direttamente l’Amministrazione comunale e le società partecipate del Comune, rappresentando un passo avanti nelle iniziative promosse dal sindaco Gaetano Manfredi per garantire maggiori tutele ai lavoratori. In particolare, il documento si inserisce nel contesto del protocollo d’intesa su sicurezza e legalità negli appalti e nei subappalti che il Comune stipulerà con le organizzazioni sindacali. Tale protocollo, approvato dalla giunta l’8 luglio scorso, mira a fornire le migliori garanzie economiche e normative per i lavoratori impiegati negli appalti.

 

L’atto di indirizzo ha recepito l’ordine del giorno a firma del consigliere Sergio D’Angelo, approvato all’unanimità dal Consiglio comunale lo scorso novembre. “Questa delibera – ha spiegato l’assessora Marciani – contiene anche vincoli sui contratti collettivi che devono essere applicati al personale impiegato nei lavori, nei servizi e nelle forniture oggetto di appalti pubblici, in coerenza con la disciplina prevista dal nuovo Codice dei contratti pubblici. L’Amministrazione intende garantire la dignità del lavoro e con gli ultimi atti approvati dalla Giunta vengono prescritte ulteriori garanzie, di sicurezza ed economiche, rispetto a quelle già previste dalla legislazione vigente”.

 

Il consigliere D’Angelo ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, dichiarando: “Non abbiamo l’ambizione di sostituirci al Parlamento e alla politica nazionale, ma vogliamo lanciare un segnale dalla più grande città del sud, dove più che altrove è largamente diffuso il lavoro povero. Basta paghe da fame, soprattutto da parte di chi esegue lavori per conto delle amministrazioni pubbliche”.

 

La delibera rappresenta un ulteriore tassello nel quadro delle politiche sociali e lavorative di Napoli, un esempio di come le amministrazioni locali possano prendere iniziative concrete per migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini.

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