di Alfredo Galdieri
Non è “maltempo”!!!
La immagini di Ischia fanno tremare i polsi e scuotano gli animi, ma oggi Ischia, ieri Monteforte, domani un altro territorio.
La violenza della natura che si scatena sulla nostra quotidianità che condiziona la vita di ognuno di noi dando una sensazione di insicurezza verso il futuro.
Nei giorni scorsi le classiche polemiche da bar e le solite interpretazioni grossolane degli stati di emergenza…scuola chiusa, si o scuola chiusa, no; emergenza vera emergenza esagerata!!! Ancora e ancora che si vuole rendere qualcosa di tragicamente impattante sulla vita dell’essere umano come qualcosa di normale?
NO, non è normale!!!
La scienza sono almeno dieci anni che avverte politici, organizzazioni e cittadini che il 2030 sarà il punto di non ritorno per la vita umana.
Oggi sono semplici avvisaglie ma ogni giorno, ogni mese ogni anno che passa sarà un passo verso il disastro.
L’ONU nel 2015 ha individuato nell’Agenda 2030 obiettivi da raggiungere per evitare il peggio.
Conosciamo la malattia, conosciamo la medicina ma continuiamo a restare fermi a guardare il malato che muore lentamente.
E no, mi dispiace che ancora la dialettica politica a tutti i livelli, i cittadini e i gruppi economici vogliono far finta di nulla.
C’è la necessità che tutti insieme facciamo la nostra parte, c’è la necessità di intervenire in maniera seria nell’attuazione delle politiche energetiche e ambientali mirate ad un vero sviluppo sostenibile che si traduce che la vita di ognuno di noi deve svolgersi in modo diverso.
Chiacchiere, chiacchiere da bar…nel frattempo stiamo collassando, il mondo che conosciamo sta implodendo e queste parole significano che ci saranno morti, tanti morti a causa dei cambiamenti climatici.
Le infrastrutture primarie (rete fognaria, elettrica, acquedotti, strade ed ecc…) sono vetuste e non sufficienti a resistere ad un tale shock climatico.
Eventi atmosferici estremi che possono colpire qualsiasi punto del pianeta…siamo vulnerabili!!!
Nel frattempo mentre si pensa al PNRR, a manuali operativi di rendicontazione, a fondi da intercettare e come fare la piazza o il borgo più bello, i comuni dai piccoli ai grandi non riescono ad attuare nessun piano di manutenzione, non riescono a porre in essere le minime azioni di prevenzione e protezione.
In tutto questo c’è da aggiungere il senso civico pari a zero che ormai connota la nostra società, in ogni sua forma.
Forze di polizia, protezione civile: eroi abbandonati a loro stessi.
Il presidente Pertini in occasione della tragedia del terremoto dell’Irpinia del 23 novembre 1980 in cui la natura manifestò tutta la sua tragica potenza con migliaia di vittime e con la distruzione completa di un intero territorio utilizzò la frase FATE PRESTO!!!
Oggi è da utilizzare F A C C I A M O P R E S T O!!!
Altrimenti non ci resta nell’egoismo della sopravvivenza di sperare che la prossima tragedia non accada a noi, non ci resta che di affidarci al caso della sorte e ipocritamente dare messaggi di solidarietà e di vicinanza al nostro vicino sapendo che anche la nostra mano è la mano dell’assassino.
Abbracceremo un nostro simile nel dolore della perdita di affetti o di beni materiali sapendo di essere stati noi stessi a causarlo.
- non è “MALTEMPO” è una “TRAGEDIA UNIVERSALE”
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