Nonostante i primi timidi segnali positivi di diminuzione del numero dei contagiati il coronavirus continua ad allargarsi anche in Campania. La presenza di alcuni focolai si sta accompagnando a una diffusione silenziosa per fronteggiare la quale riteniamo non ci si stia adeguatamente attrezzando. È ormai noto che una considerevole parte di persone contagiate non arriva all’esame se non manifesta sintomi importanti e che tra questi e l’esito del tampone passino altri giorni. Così non va. Occorre intercettare il più ampio numero possibile di contagiati fin dai primi sintomi. Per questo il solo contenimento sociale per quanto stringente non è sufficiente. Va prioritariamente rafforzata la disponibilità di posti in terapia intensiva e subintensiva per essere pronti a ogni evenienza e assicurare a chiunque ne abbia bisogno le cure necessarie.
Insieme però crediamo che sia necessario intercettare il prima possibile le persone contagiate. Come gli esperti spiegano, e l’esperienza concreta del Veneto sta dimostrando, solo con una larga capacità di procedere all’esame del tampone si possono individuare i contagi dai primi sintomi, isolare i vettori e rintracciare tutti i loro contatti. Bisogna necessariamente ampliare la capacità dei laboratori. Se serve, coinvolgendo le strutture private. Solo così si velocizza sia il percorso terapeutico che la messa in sicurezza delle famiglie. Non è ammissibile che nella nostra regione si debba aspettare l’esito del tampone abbandonati a sè stessi per giorni. Va assicurata l’assistenza domiciliare per i non ospedalizzati, non tralasciando di considerare, dove ve ne fosse bisogno, l’isolamento anche in strutture adeguate dei malati con sintomi lievi e dei soggetti in quarantena.
Denunciamo con forza che in Campania alla data del 23 marzo si sia proceduto a solo 5.813 tamponi a fronte dei 18.371 del Lazio e dei 13.560 del Piemonte. Si tratta di un grave ritardo che certo non aiuta a combattere la diffusione del virus nella nostra regione.
Nelle scorse settimane in Campania sono state emanate disposizioni più restrittive di quelle nazionali; è stato anche chiesto l’intervento dell’esercito per garantire il rispetto delle regole. Ora che, finalmente, il Governo nazionale si appresta a regolamentare in modo uniforme le prescrizioni di sicurezza su tutto il territorio nazionale, ci aspettiamo che tutte le energie siano utilizzate nel moltiplicare la possibilità di disporre l’esame del tampone, creando così concretamente le condizioni per fermare l’estensione del contagio in Campania.
Sinistra Italiana Campania
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