Un mondo in pezzi: la nostra occasione per cambiare rotta

di Tonino Scala

C’è qualcosa di profondamente sbagliato in questo tempo che stiamo vivendo. Un senso di tragedia avvolge il mondo, mentre ci illudiamo di avere il controllo. Ma il controllo lo abbiamo perso da un pezzo.

 

Da un lato, lo scintillio dell’intelligenza artificiale, la corsa a Marte, i satelliti che avvolgono il pianeta. Dall’altro, guerra, fame, devastazione climatica, nazionalismi che rialzano la testa. Un Papa che lotta per la vita, mentre i potenti giocano con la morte.

 

E poi, lo spettacolo di poche ore fa alla Casa Bianca: il leader ucraino invitato e poi cacciato in diretta mondiale. Il simbolo di un Occidente che prima usa, poi scarica. L’America ha visto in questa guerra l’occasione per fiaccare la Russia, per vincolare l’Europa al proprio gas e alle proprie armi. E l’Europa? Prona, incapace di tracciare una via autonoma, di spingere per un negoziato che era già necessario pochi mesi dopo l’invasione.

 

E mentre l’Occidente si divide sulla guerra in Ucraina, a Gaza si consuma un massacro sotto gli occhi del mondo. Un popolo martoriato, bambini uccisi, fame e distruzione. L’orrore del 7 ottobre non giustifica il genocidio in corso. Israele ha diritto alla sicurezza, ma non all’annientamento di un intero popolo. E l’Occidente? Complice nel suo silenzio o, peggio, nella sua ipocrisia.

 

Non è con più armi che si costruisce la pace. Non con la sudditanza a Washington. E nemmeno con il ritorno ai populismi trumpiani. Serve altro: una visione nuova.

 

Chi, se non l’Europa, può mettere al centro la sicurezza della Russia, lo spazio per le nuove potenze, un orizzonte diverso per Africa e America Latina? Chi, se non noi, può riconoscere il diritto di Israele a vivere in sicurezza, condannando però senza esitazioni il massacro in corso a Gaza?

 

La storia non è scritta. Ma serve una politica all’altezza, capace di guardare oltre il presente. Capace di costruire un’Europa che non sia più il giocattolo di altri, ma un soggetto forte, autonomo, giusto.

 

E la sinistra? Non parlo di quella italiana, a livello globale. Dov’è quello spettro che si aggirava per l’Europa e che ha attraversato il continente?

Il mondo brucia, servono risposte. Qui e ora.

 

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